Il Chinino dicembre 2014 foto e testo di Gianpaolo Danieli Chissà se gli ingegneri e gli architetti che hanno costruito in questo territorio borghi e città, trasformandolo e mutandolo a misura d’uomo, hanno pensato all’impronta architettonica e funzionale che avrebbe avuto l’agricoltura sul territorio. Uno dei disegni dell’epoca raffigurava Pontinia e i suoi edifici principali, come un esempio di città giardino. E infatti così suddivisa, con i canali che l’attraversano, le fasce frangivento a protezione dei piccoli riquadri coltivabili, Pontinia è una città giardino. Un piede fuori dal canale Botte o dal Sisto, dove finiscono edifici industriali e abitativi, le linee rigide delle suddivisioni catastali raccontano il lavoro di mani nella terra. Una terra ricca di sostanze minerali, di humus per il suo lungo trascorso da palude, una terra che ha donato varietà di cereali, frutti e ortaggi in evoluzione con la storia agricola dell’Italia. Basterebbe solo immaginare lo splendore...