sabato 28 aprile 2012

La Tradizione del Blues è qui

foto di Vincenzo Serra
Nel primo numero di pubblicazione del Chinino, il numero Zero, ho scritto un pezzettino di storia culturale e sociale attraverso la musica. 

Al via la “Decima Prima” edizione del rock blues Festival appuntamento il 16, 17, 18 luglio.

“Salta l’automatico e non si suona più”. Cosi un po’ per gioco e un po’ per denunciare il fattaccio della prima edizione del 1993, partì il “Rock&Blues Festival” - uno dei momenti più attesi della stagione estiva - che quest’anno vede l’arrivo della “Decima-Prima” edizione compresa la pausa tra il 1996 e il 2004. Come ha voluto precisare il presidente dell’Officina Culturale Papyrus, Adriano Cremona: “Questa edizione è come un voler iniziare di nuovo la scommessa con la città di Pontinia. Abbiamo voluto portare delle novità proponendo di affiancare alla tradizionale esibizione musicale, che vede salire sul palco dell’anfiteatro Verga, in via Marconi di Pontinia, Sonny Landreth Band e Son Volt, altre forme di arte affini come una mostra fotografica e uno spettacolo multimediale dal titolo: ‘Blues in Bianco & Nero’ ”. L’evoluzione del Blues nel corso del tempo ha trovato nuove forme come l’alt-country rock dei Son Volt (17 Luglio) che tornano a frugare tra la polvere delle praterie raccontando l’America con l’ultimo album “American Central Dust” e la potenza sprigionante dalle sei corde di Sonny Landreth (16 Luglio), un mix tra blues, zydeco e southern, generi della sua terra di origine e suoni con i quali è cresciuto e si è formato seguendo le orme dei suoi maestri ispiratori: Scotty Moore (il chitarrista di Elvis Presley), Chet Atkins e i Ventures. Si dice che il colore che diede riferimento al genere blues sia il blu, associato alla sofferenza che gli schiavi Afroamericani nelle piantagioni degli stati Uniti d’America - la cosiddetta Cotton Belt – trasmettevano nei testi, nei canti e nelle loro scale pentatoniche. Quest’anno il Blues si tinge anche di Bianco & Nero in una performance di circa 90 minuti, ideata da Francesco Damiani, con Fabio Conti, Marco Libanori e Massimo Centra, dove la musica a cura degli ELECTRIC MAD(s) e i linguaggi multimediali si fondono con la voce narrante di Enzo Provenzano (18 Luglio).

martedì 24 aprile 2012

Ambrogio Sparagna, il Corsaro musicale

 

Questo è il mio primo articolo di musica, scritto a giugno 2010 e pubblicato nel primo numero del "Il Chinino".


Ambrogio Sparagna, il Corsaro musicale alla ricerca di nuovi Tesori Culturali

 
Abbiamo raggiunto il maestro al termine dello spettacolo “FRA-FRE-FRO” Canti, Conte e Burattini dove si è gentilmente concesso per un'intervista.
 
Leggo dalla sua ricca biografia molteplici collaborazioni con nomi importanti della canzone. Oggi che effetto prova lavorare con i bambini delle scuole?
"Lavorare con le nuove generazioni significa lavorare con il futuro. E’ molto impegnativo ma nello stesso tempo è una grande gioia. Quest’anno ho avuto il piacere di entrare nell’attivo ambiente scolastico, vera e propria fucina d’iniziative. I tre straordinari concerti: quello di Natale, stornelli saporiti sulle tradizioni alimentari e il terzo che ha suscitato un entusiasmo generale all’Auditorium di Roma nella manifestazione "Si Canta Maggio" - per celebrare la tradizione del canto sociale - sono stati realizzati dal Coro delle Centocinquanta voci di Pontinia delle quinte elementari Don Milani ".
Definisce lo spettacolo di questa sera come una favola surreale, può spiegarci meglio cosa intende?
"Insieme a Erasmo Treglia, Valentina Ferraiuolo e alle abili capacità teatrali di Maurizio Stammati, riporto in superficie un repertorio di “canti alla reversa”, sono questi che danno l’impronta surreale all’atto narrativo. Ne nasce una farsa di situazioni di grande comicità. Uno spettacolo di magia del ricordo. Il riportare in superficie le memorie culturali è come fare l’archeologo con i reperti interrati, noi lo facciamo con la cultura popolare e la memoria è in funzione del ritrovamento di passaggi culturali utili per reinterpretare forme e generi del folklore".
Quale approccio ha posto in primo piano in funzione del progetto con i bambini?
"L’esperienza che ho avuto è stata di ricerca delle fonti orali e di archivio che mette in rilievo un’operazione importante per la crescita dei ragazzi, il poter distinguere tra i diversi materiali, costituisce un atto di critica e di apprendimento partecipato diverso dalla fruizione passiva".
Pontinia città giovane che fatica a ritrovare una tradizione comune caratterizzante, quali idee ci riserva?
"Una cosa da fare è scoprire il senso dei luoghi. Un consiglio che posso darti è di leggere il nuovo romanzo di Pennacchi che documenta la “vita collettiva” di un’epoca, raccontando la particolarità di questi posti. Occupandomi di tradizioni popolari dove il vero significato del termine “Tradizione” è: “Trasferire”, sento la necessità di trasferire i saperi e possiamo farlo svolgendo azioni che ridisegnino il giusto interesse di questi luoghi".
Indagare sulla “vita collettiva” significa ricercare un’identità popolare comune?
"Pontinia è un crogiuolo di culture – ce ne sono talmente tante – che provengono da diverse parti d’Italia, mi sento come un Corsaro alla ricerca di nuovi Tesori Culturali, ma anche un istigatore che cerca di coinvolgere. Bisogna valorizzare quello che hai e continuare a incuriosire i ragazzi che sono il tramite con il futuro".
Un moderno maestro della tradizione popolare

Nato a Maranola (LT), figlio di musicisti tradizionali, studia Etnomusicologia con Diego Carpitella. Fonda la prima scuola di musica popolare contadina in Italia da cui nasce la Bosio Big Band. Compone con Giovanni Lindo Ferretti, diventa Maestro concertatore del Festival la Notte della Taranta e viene nominato dal Ministro dei Beni Culturali consulente nella Commissione ministeriale per la tutela e promozioni delle tradizioni popolari. Nell'estate del 2007 fonda l'Orchestra Popolare Italiana dell'Auditorium Parco della Musica di Roma. Attualmente consulente per il teatro Fellini di Pontinia e con il circolo didattico cittadino.