giovedì 2 agosto 2012

Trash Project, la nuova società è in trasformazione

Si conclude oggi il progetto Trash Project Pontinia. 

La tappa nazionale del progetto finanziato dal programma europeo Youth in Action, organizzato e ideato dall’Associazione Cantiere Creativo in sinergia con l’associazione CEMEA del Mezzogiorno, il Consiglio dei Giovani di Pontinia e le associazioni culturali europee che hanno aderito al programma. Una settimana ricca d’impegni per i trenta ragazzi del progetto di “Eco Arte”, realizzato attraverso i metodi di educazione non formale, principio fondamentale della Federazione Italiana dei Cemea (FIT: www.cemea.it) dove le tecniche di apprendimento s’integrano con la realizzazione pratica di nuovi percorsi di educazione attiva. 

Il punto di partenza per un cambiamento del vissuto sociale e dell’espressione culturale, la troviamo in queste azioni, dove i ragazzi si mettono in discussione su importanti temi. In questo caso hanno lavorato affinché il messaggio dell’arte restituisca agli animi della gente, la sensibilità per vivere un mondo migliore. In questa settimana si è parlato soprattutto di rifiuti – il trash project è un progetto sulla rivalutazione dei rifiuti – attraverso forme non convenzionali, per sensibilizzare e informare quel tessuto sociale dormiente. Cosa di più efficace? Un progetto che mette in relazione diversi paesi dell’Europa, diverse culture, i ragazzi di Pontinia che hanno partecipato con la cittadinanza e le autorità. Una scossa di energia, ha mobilitato le persone a capire come riusare materiali che quotidianamente si gettano, a riciclare materiali importanti (carta, vetro, alluminio, plastica), a trasmettere il pensiero che molti rifiuti si possono eliminare dalla nostra catena di produzione, che sono degli errori di progettazione. 

 La volontà dell’Associazione Cantiere Creativo in questo progetto è stata chiara, del resto sono tre anni che lavorano per informare la cittadinanza e l’Amministrazione su temi fondamentali per la nostra sopravvivenza. Temi, che non si legano solo alla necessità pratica di attuare nuove strategie di convivenza civile ecosostenibile, anche temi necessari a ri-conquistare la necessaria elasticità di pensare di vivere la propria realtà, disintossicandosi dall’omologazione del consumismo di massa. Uno sforzo sostenuto con poche gambe ma con una mente aperta e condivisa. La nuova società è in trasformazione. 

Pubblicato il 28 luglio su "Il Settimanale di Latina"
di Gianpaolo Danieli

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