Il comitato solidale di Pontinia pro-terremotati per
l’Emilia si riunisce per decidere le sorti del percorso iniziato a giugno.
Dovevano incontrarsi il 16 settembre, invece si sono incontrati mercoledì
scorso (24 ottobre) alla presenza del Sindaco Eligio Tombolillo, per decidere in che modo
devolvere gli incassi ricavati dalle attività estive. Una riunione di
consultivo con molte riflessioni. Marcello Calisi presidente della Pro-Loco,
una delle associazioni partecipanti, apre la riunione dicendo: “Personalmente
non penso che vada chiusa questa esperienza di solidarietà”, continua ponendo molte
domande al comitato: “Quali esperienze mettere in cantiere? E in che misura
possiamo sfondare il tetto della solidarietà?”. Domande che hanno lasciato
momenti di breve silenzio tra i partecipanti, liberate dalla forma, sono state
snocciolate dalle proposte dei membri. Franco Milanesi della Nemesis Onlus,
dichiara: “Noi come associazione proponiamo di realizzare con l’intera somma,
accessori o strutture per le scuole di una città colpita dal terremoto”. La
somma che il comitato è riuscito ad accumulare in questi mesi è di circa 10800
euro, di cui 4000 dall’Associazione Nemesis, 3000 dall’Amministrazione comunale
e 3800 dalle attività del comitato. Inizialmente il Sindaco aveva dichiarato
che l’Amministrazione avrebbe stanziato 5000 euro, ma i tagli - circa 200mila
euro - imposti dal Governo Monti, hanno ordinato una revisione del bilancio. Il
canale istituzionale che s’intende scegliere è la camera del commercio
dell’Emilia, dalla quale si dovrebbe sapere quali necessità pratiche, occorrono.
La proposta di Milanesi accolta dal comitato tramite l’intermediazione del
Sindaco, sarà resa efficace dopo aver preso contatti diretti con i sindaci
delle zone terremotate. Un comitato che ha vita breve e che per alcuni è stato
troppo vincolato dall’attività di commercializzazione del parmigiano. Circa 3000
kilogrammi di formaggio, hanno invaso le corsie preferenziali della
comunicazione tra i responsabili delle Associazioni di Pontinia. Dalla riunione
è emerso che poche sono state le attività per contribuire a far crescere il
salvadanaio sociale. Il Gap (Generazione Attività Progetti), rappresentato da
Alessandro Franco si lamenta per la piccola somma raggiunta: “3800 euro sono
pochi, pensavo che leggendo il saldo mi potessi entusiasmare con somme più
alte”; Infatti, scoprire che l’Avis e la Caritas di Pontinia hanno devoluto i
loro contributi alle loro Associazioni Nazionali di riferimento, ha scoraggiato
le piccole realtà che si sono dimostrate operose in questa prima parte del
percorso. Un comitato che deve ancora imparare a fare i conti con le dinamiche
interne maturate negli anni o forse decenni di esperienze associative. Il
coordinamento è poco attivo, ma l’intento sembra quello giusto. Diamo speranza
a chi vuole dare un aiuto concreto (non stiamo parlando di sms a 2 euro), a chi
ha subito una grave calamità naturale. Anche se, su quest’ultima, da qualche
tempo si parla di cause più umane che naturali.
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