mercoledì 5 marzo 2014

L'Europa e la Sostenibilità alimentare

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L'Europa e la sostenibilità alimentare: dove stiamo andando? 

 Belgium - 11/02/2014 

 Quando la Commissione europea pubblica una Comunicazione, compie un passo fondamentale che influenza l’intera direzione delle attività negli anni a venire. Quindi, quando la Commissione ha annunciato un’imminente Comunicazione sulla sostenibilità del sistema alimentare, molte associazioni e numerosi cittadini hanno dato un caloroso benvenuto alla notizia. Per la prima volta, è parso che l’Unione europea volesse adottare un approccio più approfondito sull’argomento, prendendo in considerazione il sistema alimentare nel suo complesso. Nel 2013 la Commissione ha lanciato una consultazione pubblica: un questionario che cittadini, associazioni, università e simili potevano compilare per delinerare la loro concezione di sostenibilità del sistema alimentare. Le risposte fornite da associazioni (tra cui Slow Food), dalle Ong e dai cittadini sono state oltre 600. Benché inizialmente siano stati presi in esame una pluralità di argomenti, sembra che ora la Commissione abbia deciso di circoscrivere il tema della sostenibilità alimentare al problema dello spreco. Quest’ultimo, infatti, è un problema incalzante: è stato calcolato che annualmente un quantitativo compreso fra un terzo e la metà del cibo prodotto a livello mondiale vada irrimediabilmente perso o sprecato (stiamo parlando di circa 2 miliardi di tonnellate di cibo). Nell’UE, a meno che non si prendano le opportune contromisure, si prevede che lo spreco di cibo arriverà progressivamente a 126 milioni di tonnellate per anno nel 2020. Nel frattempo più di 840 milioni di persone nel mondo sono denutrite (12% della popolazione mondiale, fonte FAO), e quasi mezzo miliardo sono obese (fonte WHO, dati 2008). Tuttavia, non possiamo commettere l’errore di arrivare a pensare che lo spreco sia l’unico problema da risolvere per conseguire la sostenibilità del sistema alimentare. Anzi, lo spreco è uno dei sintomi del malessere del sistema alimentare odierno; e se il cibo è sprecato al ritmo attuale, questo avviene perché il sistema alimentare in atto lo considera semplicemente una commodity. A mali estremi, estremi rimedi. E per far questo, è fondamentale un approccio olistico: ridurre lo spreco di cibo è uno degli obiettivi che devono essere raggiunti all’interno di una strategia complessiva, che prenda simultaneamente in considerazione tutti gli altri elementi, come la biodiversità, l'agricoltura su piccola scala, l’efficienza energetica, la filiera corta come sistema di approvvigionamento, le abitudini di consumo sostenibili, i saperi tradizionali e l’educazione. Se da una parte riteniamo che sia positivo il fatto che la Commissione europea si impegni nella riduzione dello spreco, dall’altra incoraggiamo un approccio olistico alla sostenibilità alimentare, così come l’adozione di una linea politica chiara a questo riguardo. Attualmente, i diversi elementi del sistema alimentare sono ancora regolati separatamente da politiche e autorità diverse nell’ambito delle istituzioni UE, con risultati contradditori. Se veramente vogliamo adoperarci per un sistema alimentare sostenibile, sono necessarie politiche europee che formalizzino e strutturino la propria sfera d’azione, esprimendo una visione più olistica attraverso una politica europea comune per la sostenibilità alimentare. Per avere maggiori informazioni: 

Fonte: http://www.slowfood.com

 Il contributo di Slow Food al dibattito sulla sostenibilità alimentare.

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